PROGETTI

 

La realizzazione del CEDAD e la sua implementazione è stata possibile grazie a numerosi progetti di ricerca che hanno consetito di attrarre finora oltre 10 M€:

“SToneS – SouthTowers on Salento”

PROGETTO CUIS (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino)-Bando 2015

Il progetto,finanziato dal CUIS nel mese di Luglio 2016, vede come ente capofila il Comune di Salve (Lecce) e il CEDAD del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento e numerosi enti locali quali i comuni di Racale, Alliste, Ugenti, le Unioni dei comuni “Unione Ionica Salentina” e “Terra di Leuca” ed i gruppi di Azione Locale “Serre Salentine” e “Capo Santa Maria di Leuca”. Oggetto del progetto sono le Torri Costiere viste come attrattori culturali del territorio. Obiettivi sono quelli di definire percorsi integrati di valorizzazione delle torri costiere e nuovi approcci integrati per il loro studio e conservazione mediante la definizione di protocolli analitici di diagnostica e monitoraggio.

PROGETTO COFIN-2011

“BIOCOSTRUZIONI COSTIERE: STRUTTURA, FUNZIONE, GESTIONE”

Il progetto PRIN, coordinato a livello nazionale dal prof. Ferdinando Boero dell'Università del Salento si è svolto nel periodo 01/02/2013 - 01/02/2016 e ha visto la partecipazione dei ricercatori del CEDAD per le attività di datazione con il radiocarbonio mediante spettrometria di massa con acceleratore. Il progetto consisteva nella mappatura di biocostruzioni marine lungo le coste italiane e la valutazione delle caratteristiche funzionali mediante indagini multidisciplinari, comprese quelle genetiche e isotopiche. La tecnica AMS è stata impiegata per la determinazione della rate di crescita delle biocostruzioni, per la determinazione dell'età delle varie tipologie, i tempi necessari per le la costituzione degli habitat e i tempi di recupero a seguito di disturbi ambientali importanti.

PROGETTO DICET FORMAZIONE

(Living Lab DI Cultura E Tecnologia)

Il Progetto DICET Formazione è stato presentato dall'Università del Salento nell'ambito del PON 2007-2013 insieme a partners pubblici e privati tra cui, Engineering S.p.A, Università di Napoli Federico II, Expert System, IBM, Autostrade S.p.A, Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, Università della Calabria, ACI Informatica, CNR, Alkemy tech nell'ambito delle Smart Cities and Communities and Social Innovation. Ha consentito la formazione di 20 allievi, suddivisi in due profili formativi: 10 esperti in dati culturali e 10 esperti in servizi culturali. Il progetto di formazione ha avuto una durata di 24 mesi e si è concluso il 30 Novembre 2015,

Il primo profilo formativo aveva lo scopo di formare 10 professionisti esperti nella conoscenza e analisi dei valori materiali e immateriali del bene, e creazione del contenuto e meta contenuto digitale (diagnostica, monitoraggio, digitalizzazione, creazione metadati, certificazione e digital preservation). Il secondo profilo formativo ha formato 10 professionisti competenti nell’uso di strumenti tecnici, organizzativi, di marketing e manageriale essenziali per sviluppare una cultura integrata in materia di gestione territoriale e valorizzazione del bene.

I ricercatori del CEDAD, nell'ambito delle attività del Progetto DICET-Ricerca, hanno studiato con tecniche non distruttive nucleari di analisi e di datazione numerosi luoghi in provincia di Lecce tra cui: la Chiesa Santa Maria "ad nives" a Copertino, la Cripta del Duomo di Lecce, la Chiesa della Puritate a Gallipoli.

PROGETTO IT@CHA

Italian Technologies for Advanced application in Cultural Heritage Assets

Il Progetto è stato presentato dall’Università del Salento insieme ad altri partners pubblici e privati tra i quali il Consorzio CETMA, Infobyte, Ageotec, Dipietro Group, CNR, ENEA, Università di Palermo ed altri. Si è svolto dal 1 luglio 2011 al 30 Giugno 2015.

Il CEDAD ha coordinato varie attività di gruppi afferenti al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione e del Dipartimento di Beni Culturali. Gli obiettivi del progetto di ricerca industriale consistevano nel definire una visione integrata delle risorse metodologiche e tecnologiche dispiegabili in ogni fase del processo di gestione di un bene culturale, sviluppare nuove tecnologie iniettabili nelle diverse fasi del ciclo di vita/gestione del bene culturale, investire in tecnologie e metodologie per la valorizzazione del bene culturale che sfruttino appieno le potenzialità delle moderne architetture ICT, le piattaforme interattive multicanale, la convergenza dei media.

Nell'ambito del progetto sono stati realizzati al CEDAD una sorgente gassosa a sputtering per la datazione con il radiocarbonio dei materiali organici in grado di misurare campioni di massa inferiore a 10 microgrammi. E' stato ingegnerizzato un sistema XRF-Raman portatile in grado di effettuare analisi non distruttive dei materiali di interesse dei beni culturali a livello atomico e molecolare.

Al progetto di ricerca era associato un Progetto di Formazione per 14 allievi che hanno acquisito competenze multidisciplinari nel campo della diagnostica, datazione, tecniche di analisi, infomatica applicata ai beni culturali e materiali per il restauro.

PROGETTO BLU ARCHEOSYS

TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DELL'ARCHEOLOGIA SUBACQUEA

Il progetto è stato presentato da una rete di Enti pubblici e privati che operano sul territorio nazionale tra i quali il CETMA, Gelone Progetti e il Gruppo ATS di Catania, La Reson Mediterranea, l’ Istituto Nazionale di Ottica Applicata, l’ENEA di Frascati, l’Università di Bologna e l’Università di Urbino.

Lo scopo del progetto era quello di sviluppare tecnologie innovative, attivare sinergie ed integrare competenze tecniche multidisciplinari al fine di investire nella messa a punto di nuove tecnologie a supporto del processo di ricognizione, prospezione, rinvenimento, studio storico-artistico, recupero, rilevamento, scavo, documentazione, protezione e trasporto, tutela e valorizzazione dei beni culturali sommersi.

Le attività piu' importanti realizzate nell’ambito del progetto dal CEDAD riguardavano la diagnostica e la datazione di reperti prelevati da relitti sommersi o emersi, la realizzazione di un sistema innovativo per la analisi multi isotopica mediante AMS con isotopi diversi dal carbonio, la realizzazione di un sistema per la datazione delle acque. E' stata ingegnerizzata una seconda linea AMS per la determinazione degli isotopi radioattivi, diversi dal carbonio (10Be, 26Al, 129I, fino agli attinidi) in grado di effettuare datazione su scala geologica fino a milioni di anni. La linea di fascio, connessa con l'acceleratore tandetron del Centro di Datazione, ha consentito di estendere il range di datazione del radiocabonio, limitato a 50.000 anni, e il campo di applicazioni possibili della tecnica AMS all'Università del Salento alla geologia, idrologia, astrofisica nucleare, cambiamenti climatici nel passato.

PROGETTO S.I.D.ART

SISTEMA INTEGRATO PER LA DIAGNOSTICA DEI BENI ARTISTICI

Il progetto, presentato nell'ambito del PON 2000-2007, e’ stato proposto da un partenariato formato da Enti di ricerca pubblici e privati operanti nel settore dei Beni Culturali. Oltre all’Universita’ di Lecce i partners comprendevano il consorzio CETMA (Centro di Progettazione, Design e Tecnologie dei Materiali), il Politecnico di Bari, il Politecnico di Milano, l’Istituto Nazionale di Ottica Applicata, e imprese private tra cui EL.EN e ATS.

Il progetto, relativamente alle attività del CEDAD, riguardava lo sviluppo di tecniche di diagnostiche microdistruttive integrate per lo studio dei beni artistici, lo sviluppo di strumenti di analisi fisica e chimica, che operando con elevata risoluzione spaziale consentivano di ricavare una completa conoscenza composizionale, sia elementale che molecolare, di beni artistici e dei fenomeni di degrado. Le tecnologie e i numerosi studi effettuati nell'ambito del Progetto hanno consentito di creare un fondamentale bagaglio di conoscenza con evidenti ricadute verso tutte quelle attivita’ imprenditoriali ed economiche coinvolte nel recupero e conservazione di beni artistici cosi’ come nella produzione di materiali per il restauro.

Al progetto di ricerca era associato un Progetto di Formazione della durata di 24 mesi rivolto a 30 candidati, dei quali 9 provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo.

PIANO COORDINATO DELLE UNIVERSITA’ DI CATANIA E LECCE

Il Piano Coordinato Catania-Lecce, cofinanziato dalla Comunita’ Europea e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, approvato dal Murst il 2-3-1998, si articolava in varie iniziative che per l’Universita’ di Lecce comprendevano la realizzazione di un servizio per l’acquisizione e l’elaborazione elettronica dell’informazione bibliografica e documentaria, l’acquisizione e l’eleborazione digitale di immagini e modelli tridimensionali, il restauro e la ricostruzione virtuale, le applicazioni multimediali, la realizzazione del museo storico-archeologico, del Museo Papirologico, del Museo Naturalistico e altre iniziative riguardanti i beni culturali.

L'iniziativa IN24 ha consentito la realizzazione del CEDAD, vale a dire del Centro Nazionale di Ricerca e Servizio per la datazione con il radiocarbonio mediante acceleratore (AMS).